La Chunga

Calendario rappresentazioni

di Mario Vargas Llosa

regia Carlo Sciaccaluga
con Debora Bernardi e Francesco Foti

produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

La Chunga è la pièce di Vargas Llosa più conosciuta e rappresentata in tutto il mondo, nata da una costola de La Casa Verde. Ambientata a Piura, nel nord del Peru dove l’anima indigena è rimasta fortemente presente, la trama rievoca la notte in cui Josefino, dopo aver perso tutto ai dadi, vende Meche, una giovane donna di straordinaria bellezza, a Chunga, la padrona del bar dove si svolge l’azione. Cosa successe veramente tra Chunga e Meche nella camera da letto al piano di sopra? A distanza di anni, ognuno dei quattro uomini dà una sua versione dei fatti; vengono alla luce le loro fantasie e pulsioni primordiali. Meche è sparita e non può né confermare né smentire, mentre
Chunga si asserraglia nel silenzio. La scena diventa così un mosaico di ricordi e immaginazione, verità e menzogna, passato che rincorre il presente, che è forse la sintesi profonda della letteratura
di Vargas Llosa. La pluralità delle versioni coinvolge il pubblico in un viaggio tra realtà e finzione, sottolineando la natura soggettiva delle nostre percezioni. Dopo aver messo in scena I racconti della peste e Appuntamento a Londra, torno con gioia a mettere in scena un’opera del grande scrittore peruviano. Sullo sfondo emerge l’eterna domanda: è vero ciò che è vero, o ciò che viene creduto? La narrazione crea verità. E la letteratura è sempre vera. Come scrisse Umberto Eco, il Papa e il Dalai Lama potrebbero discutere per giorni circa la natura di Dio senza arrivare a un accordo, mentre nessuno dei due esiterebbe a confermare che Superman è Clark Kent. Questo è il potere del racconto.
Ne La Chunga ritroviamo un altro dei temi cari a Vargas Llosa: il rapporto tra uomini e donne, e l’eros. Il desiderio erotico spinge l’essere umano alla meraviglia e all’orrore, all’amore e alla violenza. Le fantasie dei quattro uomini rivelano un universo maschile ora dominato dal desiderio di possesso e controllo, ora dall’asservimento idolatrico al femminile: la vecchia, drammatica contrapposizione tra donna-amante e donna-madre. La mediazione tra queste due percezioni del femminile da parte del maschile rimane irrisolta nella nostra cultura, e gli esiti di questo fallimento culturale sono troppo spesso tragici, e quasi sempre dolorosi, ingiusti e violenti. L’unica via d’uscita per la donna sembra essere la fuga, o il silenzio, preservando un mistero inaccessibile al maschio: forse è così che Chunga riesce, se non a vendicarsi, almeno a difendersi. Vargas Llosa scrive che un romanziere esibisce di se stesso “non i suoi incanti segreti, ma i demoni che lo tormentano e lo ossessionano, la parte più brutta di se stesso: le nostalgie, le colpe, i rancori.” In questo senso, ci regge lo specchio mentre guardiamo in noi stessi l’abiezione, la paura, la meschinità, la violenza. Se le riconosceremo, saremo pronti per un’altra catarsi teatrale. Viva e xpresente, sempre… e per questo sempre da rinnovarsi.
Carlo Sciaccaluga

Informazioni

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Via G. Fava 35, Catania

Recapiti:
tel +390957310856 (Botteghino)

Aperto
lunedì: dalle 15.00 alle 19.00
dal martedì al sabato: dalle 10.00 alle 19.00
domenica e festivi chiuso

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