Il 13 aprile alle ore 17 va in scena al Teatro Verga EUROPA. Il racconto di un rapimento d’amore, spettacolo di immagini, musica, azioni e parole ideato per conoscere meglio il nostro continente. A curarne il soggetto, l’adattamento teatrale e la regia, Ezio Donato. Uno spettacolo che fa rivivere sulla scena il mito fondativo di Europa, la fanciulla che dalla spiaggia di Tiro, l’attuale Libano, fu rapita da Zeus, trasformatosi in toro per amore. La fanciulla, non sospettando che il bianco torello su cui è salita in groppa sia il più importante Dio dell’Occidente, si lascia trasportare dal Medioriente, sua patria d’origine, attraverso il nostro mare Jonio, fino a Creta, luogo simbolo della nascita della cultura greca e del pensiero occidentale.
Secondo la mitologia, la sorella maggiore di Europa si chiamava Asia; si diceva che fosse rimasta talmente addolorata dalla scomparsa di Europa da allontanarsi per sempre dal Libano.
“Col racconto di questo rapimento, i greci ci hanno tramandato la fondazione del nostro continente – scrive Ezio Donato nelle note di regia – e la nascita di tutti i conflitti che da quel momento in poi caratterizzeranno la separazione dell’Europa dall’Asia, due regioni del mondo portatrici ancora oggi di religioni e culture antagoniste”.
Lo spettacolo è un viaggio dalla mitologia ai giorni nostri, alla scoperta di Europa attraverso gli scrittori antichi, moderni e contemporanei. Il racconto di Europa è narrato anche attraverso un sistema avanzato di proiezioni, una selezione delle opere artistiche figurative che dalla preistoria ad oggi hanno avuto come contenuto il mito della fanciulla Europa e del suo inconsapevole innamoramento del toro.
Che cos’è l’Europa? Esiste veramente una identità europea? Quali ne sarebbero le specificità culturali, sociali e politiche? Quali i confini? “Spesso il destino è nelle origini: bisogna conoscerle – scrive ancora Donato – In un momento in cui ciascuno di noi è costretto quotidianamente a fare i conti con le durissime conseguenze pratiche del modo approssimativo con cui simili questioni sono state affrontate dalle passate generazioni fino alle nostre, il racconto scenico Europa propone, ai giovani come ai grandi, un’avvincente inchiesta intorno all’origine della nozione di identità europea. Non un semplice spettacolo, ma un articolato progetto, con musiche, azioni e immagini, attraverso il quale lo spettatore sarà chiamato in scena, idealmente e letteralmente, per raccontare i nostri sogni di europeisti. Un bilancio antropologico, insomma, della nostra presunta coscienza “continentale”, creato utilizzando quello strumento vivido e prezioso, la comunicazione teatrale in presenza, sempre più affascinante nel nostro presente virtuale in bilico tra realtà ed immagine”.
Nei giorni 11 e 12 aprile e 15 e 16 lo spettacolo andrà in scena per le scuole alle ore 10.