Martedì 14 novembre alle ore 20,45 arriva al Teatro Stabile di Catania Clitennestra, spettacolo firmato da Roberto Andò con interprete principale Isabella Ragonese.
Il testo da cui è tratto l’adattamento curato dallo stesso Andò è “La casa dei nomi” di Colm Tóibín, autore di romanzi, tra cui Brooklyn e The Magician, ma anche The Testament of Mary, messo in scena a Broadway, che ha ricevuto la nomination per il Tony Award nel 2013 nella categoria Best play. Un testo moderno per un personaggio che è dell’Odissea. “Una figura che nel testo originale è presentata come l’anti-Penelope – scrive nelle note di regia Roberto Andò – il prototipo della donna infedele e assassina. La stessa che quando Ulisse scende nel mondo dei morti e si imbatte nel fantasma di Agamennone è qualificata con l’appellativo di perfido mostro. Invece, nell’Orestea di Eschilo, è una regina assetata di potere, autrice di una vendetta che si prolungherà oltre la morte. Essa uccide il marito Agamennone che oltre ad infliggerle gravissimi torti aveva sacrificato in nome della guerra sua figlia Ifigenia, ed è uccisa a sua volta dal figlio Oreste, che perseguita da morta fino al delirio”.
Il romanzo di Colml La casa dei nomi, da cui è tratto lo spettacolo, svela il rapporto dell’autore con i modelli antichi ed è declinato in modo abilmente sospeso tra invenzione e filologia. Per quanto il suo racconto non abbia una sola fonte, il lettore avveduto riconoscerà i riferimenti a cui il testo allude: Ifigenia in Aulide di Euripide. Da Euripide è tratto il motivo dell’ingannevole proposta di matrimonio tra Achille e Ifigenia con cui Agamennone attira in Aulide le sue vittime, ma è a Eschilo che Tóibín si ispira per la scena raccapricciante del sacrificio di Ifigenia. La sventurata giovane muore urlando come un animale, tra l’odore del sangue e delle viscere delle vittime.