Ne La Rimozione la penna affilata e sagace di Sciascia parla di devozione, un sentimento che unisce le persone, le quali, in questo racconto breve, si stringono attorno alla statua di Santa Filomena, a cui la Chiesa intende revocare il titolo di santità.
È giusto o no credere ai miracoli? È giusto crederci anche quando tutti dicono che non sono veri? È un fatto di fede. Si fa presto però a relegare la devozione alla sfera della religione in tutte le sue manifestazioni popolari. La fede è anche uno dei motori più potenti della politica. La politica miracoli non fa, ma è legittimo credere che un politico illuminato non sia poi così diverso da un santo? Sciascia si sofferma sulla natura spesso ostinata della devozione, nel bene e nel male, sulla sua postura inamovibile, sulla cecità che rischia di renderla ingannevole. La sfida è quella di un testo narrativo carico di ironia, di una struttura che costruisce immagini, concrete eppure oniriche, in un gioco di sovrapposizioni e ribaltamenti di punti di vista. È un gioco sulla verità, La Rimozione, e come tale, lo affronteremo: quattro narratori giocano a essere i protagonisti di questo racconto, tirando a sorte i ruoli, come fa Michele Tricò quando gioca a perdivinci. Il tempo di un giro di giostra, per svelare non tanto gli inganni della fede, quanto l’ingannevole convinzione di chi pensa di stare sempre dalla parte giusta.
Cinzia Maccagnano
di Leonardo Sciascia
regia Cinzia Maccagnano
assistente alla regia Marta Cirello
con Rosanna Bonafede, Pietro Casano, Marta Cirello, Rita Fuoco Salonia
costumi Riccardo Cappello
luci Gaetano La Mela
musiche Lucrezio de Seta
produzione Teatro Stabile di Catania
Aperto
lunedì: dalle 15.00 alle 19.00
dal martedì al sabato: dalle 10.00 alle 19.00
domenica e festivi chiuso
lunedì: dalle 15.00 alle 19.00
dal martedì al sabato: dalle 10.00 alle 19.00
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