Catania – Diciassette attrici bloccate in uno schermo, da diverse parti d’Italia, danno voce ad una giovane donna che racconta la sua relazione con la madre attrice. La mia esistenza d’acquario, rarissimo testo del drammaturgo siciliano Pier Maria Rosso di San Secondo, chiude l’estate del Teatro Stabile di Catania, in un innovativo e ambizioso progetto, 100% digitale, ideato e diretto da Lydia Giordano, alla sua prima esperienza registica. Lo spettacolo andrà in scena sulla piattaforma Zoom, dal 23 settembre al 3 ottobre 2020, alle ore 21.00, rigorosamente dal vivo. Non un semplice streaming, quindi, ma un progetto artistico sperimentale nato e concepito per la fruizione web.
“Il testo di Rosso – dichiara Lydia Giordano – è diviso in 17 capitoli brevi, della durata media di sette minuti. Ho pensato di assegnare ogni monologo a 17 attrici che ho avuto la fortuna e l’onore di avere avuto come compagne di battaglie, studio, sudore, teatro dal vivo, dal vivissimo, in tutti questi anni lontani dalla mia città. È come presentare a Catania o ripresentare 17 donne che saranno tutte una sola che urla di silenzio, bloccata come una mosca che sbatte contro il vetro, come un pesce in un acquario, in un corpo che la convenzione sociale non può lasciare libero di vivere la sua unicità”. In ordine unito e compatto, le protagoniste di questa originale operazione sono Sara Firrarello, Viola Graziosi, Roberta Lidia De Stefano, Caterina Luciani, Barbara Giordano, Deniz Ozdogan, Manuela Ventura, Sara Lazzaro, Silvia Valsesia, Egle Doria, Lisa Galantini, Isabella Macchi, Alice Spisa, Irene Timpanaro, Aurora Peres, Mila Vanzini, Roberta Caronia. Valentina Di Mauro cura la fotografia. Ogni attrice sarà le parole di Rosso in una maniera fedele e libera. Ognuna di loro sarà immersa in un fondale virtuale disegnato dalla Giordano che, oltre ad essere attrice e regista, è anche illustratrice.
Prosegue, quindi, il lavoro di valorizzazione della drammaturgia siciliana portato avanti dallo Stabile etneo attraverso lo sguardo innovativo delle nuove generazioni di artisti. “Il teatro – dichiara Laura Sicignano direttore del TSC – prova a reinventarsi, nonostante le difficoltà del momento. È dalla sperimentazione, però, che nascono i progetti più interessanti, come La mia esistenza d’acquario: un azzardo con cui proviamo a stupire il nostro pubblico.”