Nel capitolo 33 del Primo Libro del De copia verborum et rerum (1512), Erasmo da Rotterdam prende due frasi molto semplici e ne offre 150 variazioni dell’una e 200 dell’altra. A distanza di alcuni secoli, nel 1947, Gallimard pubblica in Francia per la prima volta gli Exercises di Raymond Queneau che si rifanno alle variazioni di Erasmo. Nel 1983 Einaudi pubblica la versione italiana a cura di Umberto Eco. Una vera e propria riscrittura, non una traduzione, un capolavoro.
Oggi a 40 anni dalla prima edizione italiana, riproponiamo questo gioiello
linguistico, vero e proprio omaggio alla bellezza e ricchezza della nostra lingua e a un autore come Umberto Eco, insieme a Queneau. Un divertissement che è anche una sfida per qualunque attore voglia cimentarsi nella sua interpretazione. La riproposizione di una stessa storiella in infinite varianti (99 in tutto), un esilarante testo di retorica applicata, un’architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico.
Emanuela Pistone